Alberonesi nel mondo

CARUSO  DOMINGOS  - nato a S.Paolo (Brasile) il 21 aprile 1896 -  

Posso dire con assoluta certezza, che tutta la mia passione per il fenomeno migratorio e la successiva creazione di questo sito, sono la conseguenza del ritrovamento di due lettere inviate da Domingos a suo cugino Domenico (mio nonno). Figlio di padre alberonese e madre lucana, abita insieme ai genitori, al fratello Nicola e alle sorelle Filomena e Vincenza nel quartiere Bom Retiro di S. Paolo, alla Rua dos Italianos. Allo scoppio della 1^ guerra mondiale, accoglie, senza alcuna esitazione, l’appello rivolto dal Rè d’Italia agli emigranti italiani, e parte come volontario per difendere la Patria. Al termine della guerra, giunto a Foggia, decide di recarsi a piedi ad Alberona per incontrare e conoscere i fratelli di suo padre; a pochi chilometri dal paese, sopraffatto dalla stanchezza e a buio inoltrato si adagia nelle cunetta e s’addormenta. Alle prime luci dell’alba, un uomo con il suo carretto diretto ad Alberona incontra il soldato e lo invita a salire. L’uomo del carretto era Giuseppe, fratello di suo padre. Domingos resta per qualche mese ad Alberona ospite degli zii carnali, come lui stesso li definisce, (Nicola M., Costanzo e Giuseppe) poi rientra in Brasile. Nelle sue due lettere, del 1924 e 1925, inviate a  mio nonno, scritte in un italiano quasi perfetto, parla del suo lavoro, prima  nei boschi del Brasile in mezzo agli indios che lui chiama -indiani-, poi come elettricista presso il Teatro Apollo di S. Paolo; dice “qui in S.Paolo arrivano tutti giorni emigranti italiani in grande quantità”,-“S.Paolo è una grande città industriale che per camminare ci vogliono quattro nocchie, una città di grandi divertimenti, dove ci sono più teatri che chiese”. -Domingos si sposa il 29.06.1922 con Francisca Romano, hanno  tre figli: Antonio, Donato e Leopoldo. Negli anni settanta gli è stata conferita l’Onoreficienza di “Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto. Attualmente vivono nella città di S. Paolo molti discendenti di Domingos e di suo fratello Nicola.                                                               

                                                                                                            Domenico Caruso